Non ti sopporto più… un articolo che mi fa troppo contenta
- At September 10, 2008
- By gloria
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ora legale a cura di Salvatore Calleri presidente Fondazione Caponnetto
Non reggo più chi guida la smart andando dove vuole perché pensa: “è piccola, m’infilo ovunque, e le frecce le usano solo gli indiani“; guida il mega suv parcheggiando sulle strisce per andare a prendere il figlioletto a scuola che non può aspettare. Tanto è grande, lo vedono tutti, non può dare fastidio; guida lo scooter sempre in fretta in quanto lui “non ha tempo da perdere”; guida la bicicletta in una strada stretta pensando che gli altri hanno “tutto il loro tempo da perdere”; guida l’auto spesso costosa oltre i 50mila euro come un ubriaco… per poi scoprire che non ha speso 10 euro per un auricolare o qualcosa di più per un vivavoce; guida la moto di cilindrata rilevante come se fosse in un circuito, ovviamente solo la domenica sulle stradine del Chianti. Non reggo più chi usa i piedi attraversando dove capita possibilmente seguendo una traiettoria obliqua, in quanto la strada è tutta sua; guida col muso attaccato a chi gli sta davanti in quanto è sempre in ritardo; guida in autostrada sempre al centro, perché la corsia di destra la usano solo i camion; si lamenta della mancanza di parcheggi, per poi lasciare l’auto parallela alle strisce blu vuote, pur di non pagare; suona il clacson prima che scatti il verde.
Non reggo più l’ausiliario che controlla le corsie preferenziali ponendosi al centro delle stesse… quando non si può più tornare indietro.
Non reggo più chi posiziona gli autovelox dove il limite è basso, pur di fare cassa; fa durare poco il giallo dei semafori, pur di fare cassa; non vuole usare la cintura di sicurezza ma, per non sentire il cicalino, ci si mette seduto sopra in una posizione scomodissima; porta il casco, modello scodella, con sotto il cappello per non sciuparsi il capello.
Non reggo più il genitore che tiene il figlioletto in braccio a due cm dall’airbag, da perfetto futuro colpevole omicida; l’automobilista che salta la fila di macchine incolonnate come se nulla fosse.Non reggo più chi utilizza gli specchietti solo per specchiarsi.
Un po’ di sana, benevola intolleranza non fa male a nessuno.Ce lo dimostra Rino Gaetano – morto purtroppo in un incidente stradale – a cui dedico questo articolo.
Bellissimo articolo da Nuovo Consumo.
Io aggiungerei che non sopporto chi si approfitta del lavoro e della bravura(ma soprattutto della buona fede) altrui, senza nemmeno mettere il nome di chi ha fatto la parte più complicata nei credits. E anche chi, dopo anni di aiuto in molte cose, lo consente.
Dente avvelenato.